IL BOLLITO MISTO
Il bollito misto ha origini molto antiche che risalgono al Medioevo. La tecnica di bollitura delle carni era diffusa già nell'antica Roma, ma è nel periodo medievale che si sviluppa come piatto composito. La bollitura era un metodo ideale per rendere commestibili anche carni più dure o di animali anziani.
Durante il Rinascimento, il bollito diventa un piatto di prestigio nelle corti nobiliari del Nord Italia.Â
Bartolomeo Scappi, cuoco di Papa Pio V, nel suo ricettario del 1570 "Opera dell'arte del cucinare" già menziona elaborate preparazioni di carni bollite con diverse spezie.
Nel Piemonte del '700, sotto la dinastia sabauda, il bollito misto si consolida come piatto centrale della tradizione aristocratica. I Savoia ne erano particolarmente ghiotti e contribuirono a diffonderlo come piatto celebrativo. Parallelamente alla versione nobile, si sviluppa una tradizione contadina del bollito, dove la bollitura delle carni rappresentava un modo economico per alimentare famiglie numerose e ottenere contemporaneamente un buon brodo. In questo contesto, il bollito diventa un piatto della festa, preparato solo in occasioni speciali.
Nel XIX secolo, il bollito misto diventa uno dei piatti preferiti di Re Vittorio Emanuele II, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "Re dei bolliti". Questo contribuì ulteriormente al prestigio del piatto nella gastronomia italiana.
Tra fine '800 e inizio '900, con l'urbanizzazione, il bollito misto diventa un piatto simbolo delle trattorie del Nord Italia. Nasce la tradizione del "carrello del bollito", dove le carni vengono portate in sala su carrelli riscaldati.
Con l'industrializzazione e il benessere economico del dopoguerra, il bollito misto diventa più ricco, includendo tagli di carne più pregiati. Da piatto di necessità e riutilizzo, si trasforma in una preparazione gastronomica da ristorante, simbolo di abbondanza.
Varianti regionali

Ogni regione ha sviluppato la propria versione del bollito misto:​
Piemonte
Il "Gran Bollito Misto alla Piemontese" è forse la versione più celebre, caratterizzata dalla "regola del sette": sette tagli principali di manzo (come scaramella, punta di petto, cappello del prete), sette ammennicoli (come lingua, testina, coda), sette salse di accompagnamento (tra cui bagnet verd e bagnet ross) e contorni vari. ​
Lombardia
Qui il bollito misto include spesso tagli di manzo come lo scamone, la testina e la lingua di vitello, oltre a gallina o cappone, cotechino e/o zampone. Viene tradizionalmente servito con mostarda di Cremona e salsa verde. ​
Emilia-Romagna
In questa regione, il bollito misto comprende manzo, cappone o gallina, zampone e cotechino, spesso serviti su un carrello dedicato nei ristoranti, da cui il nome "carrello dei bolliti". ​
Veneto
Il bollito misto veneto si distingue per l'accompagnamento con la "pearà ", una salsa a base di pane grattugiato, midollo di bue e pepe nero, che conferisce al piatto un sapore unico. ​